Ciao amici, oggi pensavo a questi anni e all’incremento dell’uso di alcool che li caratterizza; e già perchè per la classe medio borghese non fa figo andare ai parchetti a procacciarsi erba o coca, anche se mi dicono che in tempi di pandemia insieme alla pizza ti “deliverano” pure la farina bianca, quindi ci si è indirizzati su una nuova dipendenza, più cool, appunto, l’alcool!
Il venerdì sera e il sabato ovviamente, orde di ragazzini girano col carrello al supermercato pieno di bottiglie di ogni forgia e colore, gli acquisti vanno dal gin al rum, passando per la vodka, corredati di succo d’arancia o limone, non disdegnano nemmeno gli amari o il vino, di bassa qualità, manco a dirlo.
Con loro ovviamente non manca mai il diciottenne di turno che è il lasciapassare alla cassa verso l’oblio del fine settimana.
E noi adulti? Se negli anni 80 abbiamo vissuto il dramma dell’eroina, alzi la mano chi non ha avuto un amico finito male o annientato dal buco, oggi ci sentiamo giovani col bicchiere in mano dall’imbrunire a notte fonda.
Prima fu il Mojto, poi il ritorno del Cuba libre, il Moscow mule, l’intramontabile Gin tonic e il Negroni? Cosa ti ha fatto?
Eh sì, fa cool, fa “di compagnia” fa alla moda…
In verità fa anche un pò schifo quando vedi uomini barcollanti rientrare a casa la sera tardi reggendosi ai muri perché non stanno in piedi o altri che biascicano quando parlano senza riuscire a mettere in fila due parole in italiano corretto o comprensibile, o donne starnazzanti che ocheggiano coi freni inibitori abbandonati a Eboli assieme a Cristo.
Ci sarebbe da chiedersi perchè sentiamo l’esigenza di questa sostanza, accattivante nelle sue bottiglie di design, quella alta, la quadrata verde, la scura a parallelepipedo..Siamo passati dal quasi innocente Spritz o al Bayles, dolce e pannoso, da femminucce, molto anni 90, allo “Sbagliato” o al cicchetto di Tequila.
Rimproveriamo i nostri figli, ma noi facciamo altrettanto, gente per bene, colta, professionisti (agli avvocati il bicchiere d’oro, un gradino sugli altri)
voglio dire non sono più i tempi del binomio alcool/balordo, no, siamo noi, beviamo, punto. Lo facciamo per dimenticare la mediocrità della nostra vita, ciò che ci manca e non avremmo mai? Il coraggio di cambiare ad esempio…Oppure ci comportiamo semplicemnte come dei ragazzini viziati, che non sanno rinunciare a un capriccio, tossico e pericoloso se reiterato.
O siamo semplicemente stanchi perché la vita è faticosa diciamocelo e a fine giornata come ci hanno insegnato lustri di cinematografia americana, abbiamo bisogno di resettare, annebbiare la mente e spensierarci.
C’è da dire che la pandemia ha fatto un pò da “Muccioli”, è stata una buona palestra di disintossicazione almeno per chi ama bere in compagnia e non è proprio all’ultimo stadio..per gli altri buona fortuna!
Quindi alla fine non tutti i mali…