Chi di noi non ha sognato, almeno, una volta nella vita, di poter rinascere e di farlo negli USA?
Sicuramente tanti, ah sì l’America, quella del sogno, quella che chiunque può fare la scalata: il benzinaio diventare petroliere in Texas, la cameriera che serviva pan cake, attrice di Hollywood e l’attore mediocre di film western, Presidente del Paese più potente del mondo!
Ci hanno insegnato, tramite film e letteratura che tutto è possibile e realizzabile in America! Che addirittura se batti il marciapiede per vivere, puoi incontrare sul tuo cammino un uomo meraviglioso, ricco, bello, potente e dolcissimo che ti toglierà dalla strada per sposarti.
Che se anche sei grassa e bassina, un mezzo cesso insomma, nevrotica e nemmeno troppo simpatica, sarai contesa addirittura da due uomini, altrettanto meravigliosi, potrai fare carriera ed essere tanto felice!
Ecco la felicità americana in mood hotdog, la domenica durante le partite di baseball.
Casse intere di birra da condividere con gli amici al venerdì sera, popcorn e gelato a iosa davanti alla tv, rigorosamente pay…
Già l’America, il grande Paese dove ce n’è per tutti i gusti. Là tutto è grande, quando ti ci rechi, non puoi non notarlo: le bibite le servono in caraffe da litro, le bistecche sono quarti di bue, il caffè scorre a fiumi nelle grandi tazze ostentate nelle auto, sugli autobus, in mano in mezzo al traffico, presente anche sui marciapiedi. Fiumi di people che si reca sempre da qualche parte, di corsa, avete notato? In USA corrono tutti, non camminano, corrono nelle metropolitane e al bar per l’imperdibile drink pre-cena, corrono al telefono a ordinare la pizza…corrono, corrono sempre proprio come Forrest Gump.
Loro hanno Hollywood con la statuetta più ambita e le spiagge californiane con le ragazze snelle e abbronzate.
Hanno gli atleti che hanno preso il diploma solo per un paio di spalle larghe, che tanto per diventare qualcuno in America non serve studiare, serve il culo e la faccia tosta e poi crederci, questo serve!
Poi il fascino della Grande Mela, vuoi mettere? Anche il “Walk/don’t walk” del semaforo, a New York ha un’attrazione magnetica. Poi Tiffany, Park Avenue, Central Park e le giornate fredde che esci bardato come uno speleologo e quando entri da Starbucks vorresti indossare un bikini.
Già, l’America degli eccessi, dove ti sposi dopo un mese di fidanzamento perché la convivenza non è a modo, non sta bene, piuttosto lo fai dieci volte quel gesto, davanti a un giudice di pace o a Las Vegas se sei in zona, ma sempre giurando al partner eterno amore, dopo divorzierai altrettante volte, giurandogli guerra all’ultimo sangue.
Eh sì perché l’America è quella degli accordi prematrimoniali, degli affidi di minori in cambio di cospicue somme di denaro, della sanità a pagamento che se sei privo di assicurazione puoi crepare al primo angolo di strada.
Ma è anche quella dello scandalo per un pompino fatto al Presidente dalla stagista ambiziosa e delle bottiglie di alcool che vanno occultate col sacchetto di carta.
Ma l’America, che è anche quella degli staterelli interni, dove regna il nulla, i ritmi sono lenti, le giornate noiose, le strade larghe e la gente non sa nemmeno a quale Stato appartenga, non è più la stessa dall’11 settembre, no, adesso vive nel terrore, nella certezza che la ricchezza, la potenza, la bomba atomica non sono una corazza sufficiente.
Ora per andarci, devi avere un passaporto “speciale” e una Tac ai controlli, che dimostri che non nascondi nulla di pericoloso per l’incolumità altrui, in nessun organo del corpo.
Ora un turista per tagliarsi le unghie in USA, può adoperare solo i denti e attenzione non troppo affilati, altrimenti glieli fanno incapsulare.
Non c’è luogo, museo, attrazione dove non ci siano accuratissimi controlli, sono, siamo ostaggio ormai della politica del terrore: l’Islam ha vinto, l’Occidente ha perso, questa è la verità!
Ma allora io mi chiedo: come sia potuto accadere che migliaia di persone si siano avvicinate impunemente al Campidoglio, lancia in resta, travestiti da barbari, cioè da sé stessi, vien da dire, entrare dalla finestra che nemmeno i topolini di campagna sono così scaltri, senza che nessuno facesse o dicesse niente per fermarli ??
A Roma vi è mai capitato di sostare, sia pure a piedi, al Quirinale per ammirarne la bellezza? Ecco tempo un battito di ciglia si avvicina il vigile/guardia/poliziotto che con inconfondibile accento ti dice “ Aho’, qua non poi stà, te ne devi anna’…”
Ecco Roma batte Washington 1 a 0.